Ieri Aldo Grasso ha fatto probabilmente indigestione di puparuoli mbuttunati. E oggi se n’è uscito con una feroce critica sul Corriere contro “Parla con me” e Serena Dandini. Fin qui tutto bene, anche se è una strana critica: per convincerci poteva pure argomentarla. E invece:
«Parla con me» di Serena Dandini è inguardabile: un’esibizione di infantilismo politico, di snobismo d’accatto, di nostalgia dell’egemonia culturale, di narcisismo ai limiti delle chirurgia estetica, di banalità colte, di umorismo di quart’ordine, di supponenza, tanta supponenza.
Insulti a parte, dove sono gli argomenti? Verrebbe da rispondergli con le parole del sommo Paolo Panelli in “Grandi Magazzini”: «E sti cazzi?».
La questione che mi fa incazzare è contenuta però in quest’altra frase:
La Dandini (non diremo mai l’età) riesce persino a presentarsi in pubblico con l’ombelico scoperto, come non usa più nemmeno fra le adolescenti.
Ora, avrò io capito male, ma a me pare che Grasso stia dicendo: tu donna d’una certa età, vestiti decentemente. Metti questa, mettici quegli altri lì che ieri in tv se la sono presa con la Bindi “zitella” e “più bella che intelligente”. La questione è semplice: non c’è nessuno – dico fra quelli di non flebile voce – a rispondere per le rime?
Beh, sì, dopo quello che hai scritto Grasso avrà bisogno dell’approvazione di un apposito lodo, effettivamente è indifendibile nel suo essere più moralista del moralismo che attacca nell’articolo.
Sì, tutto vero: ma perché criminalizzare i puparuoli imbuttunati? E se fossero alici in tortiera?
sono più pesanti dei puparuoli?
Eh, dipende da come li “imbuttuni”!